Milano, Everything can BE
dal: 27 Luglio 2015
al: 31 Agosto 2015
Sede: Corso Vittorio Emanuele II, Milano - URBAN CENTER
Fabio Bolinelli
“Milano, everything can BE”
a cura di Luigi Pedrazzi
La fotografia italiana contemporanea vive oggi una inattesa stagione di creatività.
Le tecnologie digitali tornano ad essere strumento e non fine del fotografo, che le usa con uno scopo creativo preciso, e la tecnica fotografica con l’utilizzo delle manipolazioni digitali coniuga finalmente un linguaggio maturo ed esplicito e realmente innovativo.
Fabio Bolinelli ha un approccio sinceramente “laico” rispetto al digitale.
Non lo nasconde, anzi, lo rende immediatamente esplicito, ma ne fa strumento di audace fantasia,
senza mai tradire però la nitida visione d’insieme, la forza evocativa, la simmetria e la
sincerità tipica della migliore fotografia, che non è solo cattura tout court di un istante, o un gioco grafico dalle inutili tinte spettacolari, che spesso rende l’intervento digitale un esercizio vuoto e senza spessore.
Le sue rappresentazioni metafisiche offrono una fotografia solenne e magica, dove gli oggetti della realtà percepita, statue, monumenti, cattedrali, si “rivelano” in realtà parallele, oniriche ma vere, ed acquistano un significato che ne aumenta il valore simbolico e universale, per cui sono nate.
Le fotografie di Bolinelli riescono a trasfigurare l’oggetto nella sua natura più intima e segreta, in una de-contestualizzazione dalle tinte quasi profetiche, per indagarne il significato più profondo ed esoterico, liberandolo dalle incrostazioni del presente.
Una rinnovata e intensa tensione spirituale, che si pone al di là degli schemi ormai logori della modernità, intesa come accettazione supina di una propaganda mondialista che nega la tradizione in nome del denaro e della omologazione culturale, dove “il mercato” si vuole insinuare anche nel cuore degli artisti.
Fabio Bolinelli ci crede e ci racconta con le sue suggestive immagini che gli uomini hanno spirito e anima, oltre che mani occhi e bocche, e che molti di loro preferiscono ancora la libertà alla ricchezza, la battaglia alla rassegnazione, la fantasia alle regole.
Luigi Pedrazzi
Fabio Bolinelli
“Milano, everything can BE”
by Luigi Pedrazzi
Contemporary Italian photography is currently experiencing an unexpected season of creativity.
Digital technologies are changing back to tools instead of aims for the photographer, who now employs them with a particular creative purpose. As a result, digital manipulation photography is finally conjugating a really innovative, mature and explicit language.
Fabio Bolinelli’s approach is truly ‘secular’ compared to the digital, and he’s not hiding it.
On the contrary, he immediately makes it explicit and then transforms it into a tool of audacious fancy without ever betraying the clear overview, the evocative force, the symmetry and the typical honesty of the best photography, which is not only a tout-court capture of an instant or a graphical play with useless, sensational colours in which the digital interventions are often empty, flat exercises.
Bolinelli’s metaphysical representations expose an intense and magic photography where the objects of the perceived reality, such as statues, monuments, cathedrals, are revealed in dream-like but true parallel realities, and the meaning they gain increases the symbolic and universal values they were born for.
Bolinelli’s photos succeed in transfiguring the object with its more intimate and secret nature through an almost prophetic de-contextualization, to investigate its deepest and esoteric meaning and then rid it of the crusts of our present.
The outcome is a renewed and intense spiritual tension which lays beyond the already worn-down mould of modernity and is meant as a supine resignation of a global propaganda that denies tradition in the name of money and cultural homologation, where ‘the market’ wants to creep in even in the heart of the artists.
Fabio Bolinelli is a real believer and his stimulating images tell us that besides their eyes and mouths, men also have spirits and souls, and that many of them still prefer freedom to wealth, struggle to resignation, fancy to roles.
Luigi Pedrazzi